Alla fine dunque il Napoli esce rimandato da questa sessione d’esami. Finora la squadra aveva ottenuto il massimo risultato col minimo sforzo, in termini offensivi. Era riuscita in pratica a capitalizzare il poco che veniva creato, rischiando poco e concedendo ancora meno in fase difensiva. Se guardiamo ad esempio ai dati Fbref prima di questa undicesima giornata il Napoli risultava essere il quinto attacco della massima serie per expected goals prodotti (15.9 xG). Da questo dato gli azzurri hanno prodotto 18 reti, di fatto over performando di ben 2.1 gol nel rapporto fra quelli segnati e quelli che invece avrebbero dovuto essere messi a segno in base appunto agli xG prodotti. Se a questo aggiungiamo il fatto che anche in fase difensiva, sempre in base ai dati raccolti da Fbref, la squadra aveva subito meno gol (5) rispetto a quelli attesi in base agli xG concessi (8.2, dato comunque buono visto che solo la Juve con 7.6 aveva fatto meglio sotto questo punto di vista) si capisce bene come il primo posto sia stato frutto di una serie di risultati al di sopra delle prestazioni offerte.
In questa partita la coperta si è rivelata corta, contro la grande performance difensiva dell’Atalanta. La prossima sfida di campionato, in programma domenica contro l’Inter, ci dirà qualcosa di più sulle reali possibilità del Napoli per restare in lotta per lo scudetto fino all’ultimo. L’impressione è che, per realizzare questo progetto, Conte dovrà velocemente organizzare un Piano B per quando Lukaku viene annullato e Kvara non è in giornata.
DA ULTIMOUOMO, analisi che sostanzialmente rispecchia quanto penso, ma non dalla partita con l'atalanta, anche prima